domenica 28 settembre 2014

Buon compleanno!!



Oggi è il mio compleanno e mi sono regalata una giornata speciale, e se mi metto d’impegno io sono capace veramente di inventarmi qualcosa di molto speciale.
Sveglia di buon ora,  mi sento piacevolmente riposata, una bella doccia e poi, con la gomma pane, come quella che uso per i miei disegni, adagio adagio mi cancello di dosso gli acciacchi che tutti i giorni mi infastidiscono, eccomi pronta per una giornata senza doloretti (e ….. i chili in sovrappeso? Beh, nell’organizzazione di un evento del genere francamente non li ho presi nemmeno in considerazione…. non ci sono… e basta!).
Scendo le scale a piedi e vado, in … bicicletta, a comprarmi un mazzo di fiori. La casa senza fiori non è in festa: fiori semplici, i più belli e spontanei, margherite, qualche ranuncolo colorato e un tocco di blu, perfetto!
Al palazzo del ghiaccio mi aspettano già le mie amiche del cuore. Dopo tanti anni di noleggio… con le vesciche ai piedi,  ecco i  miei pattini bianchi, sono pronti. E appena scesa in pista, ai primi giri, trovo già chi mi accompagna, chi si diverte con me a farmi correre e roteare. L’aria fredda in viso già non la sento più, mi sento accaldata, mi sento felice e assaporo la musica di sottofondo.

Il pranzo, quanto c’è di meglio.
Tanto per iniziare, le frittelle di cavolfiore che faceva mia mamma, con l’acciughina dentro, meno male che non mi piace il cavolfiore, ma quante ne ho mangiate! Per primo il risotto che ha cucinato mio marito quel giorno che voleva dimostrarmi di essere capace. Tutti gli ingredienti sul tavolo, libro di ricette aperto, pentola pronta e acqua in bollitura. Il primo intoppo si è presentato subito: “ imbiondire la cipolla”. Se lo avesse conosciuto allora avrebbe sicuramente telefonato al nostro parrucchiere Giorgio per capire come fare, per fortuna gli ho offerto io  un aiutino e poi tutto è filato liscio. Squisito, indimenticabile e .. mai più ripetuto! Piatto forte: le mondeghille (polpettine) di mia suocera, con le patate stufate (si devono cuocere senza mai aggiungere un goccio d’acqua!) Superbe! E.. per dolce? La torta al cioccolato della pasticceria Clivati di Via Cogni Zugna.   Adorata da me e da mio fratello, era stata soprannominata “la torta Aruta” perché per anni e anni ha dominato implacabile le scene di tutti i festeggiamenti della nostra famiglia. Mia mamma ha tentato un rimpiazzo, con la sua torta di crema di cioccolato al burro e farcitura al rum, 200.000 calorie ad ogni boccone! Poi è arrivato il mio Tiramisu, di tutto rispetto! Pranzo concluso.Non posso perdere tempo nel riposino. Dato che la giornata è fantastica, eccomi a Molveno. Mi sono già arrampicata in vetta al Pradel e mi sono già lanciata.



Sto volteggiando nell’aria con il parapendio, non ho paura e nemmeno le vertigini. Scivolo dolcemente sulle correnti, la vista da qui è inimmaginabile, vedo sino al lago Tovel, e giù, i bambini che corrono nel prato dell’albergo. Atterraggio perfetto, fresca come una rosa!

Un aperitivo è d’obbligo: un Negroni. E’ squisito gustarlo senza sentirmi… fatta al secondo sorso. E’ la mia festa, lo reggo benissimo.

E la cena? Qualcosa di leggero però, se proprio devo esagerare, in uno di quei ristorantini sul mare, una candelina accesa sul tavolo, il rumore delle onde, un bicchiere di vino bianco e una piccola cosa da mangiare. Nessuna punta romantica? Basta lo sguardo dolce che già conosco molto bene per rendermi felice.

Ecco qua, gli anni, sessantatre, sono tanti ma la mia festa è riuscita benissimo!  

E … per i prossimi … non ho niente da desiderare??
Vorrei non sentirmi così tanto in colpa ogni volta che qualcuno in strada mi chiede la monetina e io non  gliela do, perché non vorrei che tutte queste persone abbiano bisogno di chiedere l’elemosina. Vorrei che tutti avessimo il giusto per vivere decorosamente.
Vorrei davvero saper vivere come credo: vivi e lascia vivere. E… un sorriso per tutti, perché nessuno ti fa star male. Non vorrei evitare quel tale che se la tira, o scappare davanti a quella che ti attacca un bottone che non finisce più, o seccarmi per quel gesto così antipatico. Vorrei sentirmi a posto con tutti.
Vorrei camminare per strada senza paura di essere scippata, o rispondere al telefono senza diffidenza, o non svegliarmi in piena notte per un rumore, per paura di chissà cosa. 
Vorrei che qualcuno mi spiegasse con precisione scientifica che la mia vita, microscopica  goccia nell’ oceano dell’umanità,  ha un suo preciso significato. Vorrei essere certa che ogni nostra piccola vita sta perseguendo un traguardo,  sta compiendo un percorso, etico o scientifico, che  garantirà ad esempio la sopravvivenza di questa nostra umanità, così capace di grandiosità.. nel bene e nel male.   Questo potrebbe  consentirci di ricongiungerci ad altre umanità, forse di altre galassie, di cui non possiamo neanche immaginare l’esistenza. Magari non sarà un contatto materiale, ma soltanto spirituale, e in questo tutti gli esseri di tutte le epoche sapranno di essere presenti. In ogni caso avremo tutti vissuto per questo unico scopo condiviso. Questa certezza, forse, mi farebbe sentire meno il peso della malinconia che mi prende al ricordo di un amico  e dei tanti affetti che non ho più con me.
Vorrei poter scoprire che una mia parola, o un mio gesto, ha influenzato qualcuno in  una scelta positiva per lui, o gli ha dato serenità o stimolo o incoraggiamento, o comunque gli è rimasto un ricordo  di me.

Il giorno del mio compleanno è stato fantastico o meglio…. fantasioso!
Mi fa sorridere l’idea, è stata carina, come al solito mi sono divertita,  e spero di aver strappato un sorriso a tutti quelli che mi vogliono bene.




E… ancora tanti auguri!!

lunedì 22 settembre 2014

Quartiere in festa



Come anticipato nel post precedente, abbiamo trascorso il fine settimana all’aperto, ospiti nel Chiostro del Convento dei Frati Cappuccini di Piazza Velasquez (Centro Francescano Culturale e Artistico Rosetum) nel contesto della annuale Festa in onore di Padre Pio.
36 partecipanti, quadri di ogni genere, prezzo  e dimensione. Sicuramente raggiunto l’obiettivo di rinnovare la già consolidata conoscenza degli artisti del Gruppo Artistico Rosetum,  ancora da mettere a punto la giusta strategia per far avvicinare alla pittura i ragazzi piu’ giovani, anche se non sono mancate  opere di taglio modernissimo e innovativo, come le creazioni su alluminio di Gianni Faini o il ritratto  del cantante Ligabue di Raffaella Pinna.
E per … sdrammatizzare la serietà della pittura e portare una ventata di allegria e colore, ecco le creazioni di Laura Bazani. Affermata acquerellista dell’Associazione Artistica A.I.A. non  disdegna di applicarsi nella creazione di bigiotteria assolutamente inedita, orecchini e ciondoli fatti ad acquerello e trattati per poter essere indossati. E ancora, quadretti, segnalibri e bigliettini augurali.
Anche i miei disegni a china si sono dimostrati abbastanza originali e mi hanno procurato complimenti e apprezzamenti positivi.
Ed ecco qualche immagine:





A sinistra e sopra: opere di Gianni Faini



Raffaella Pinna e, a destra, le sue opere esposte

Laura Bazani e i suoi lavori
Chine e quadri a olio di Angela Aruta

mercoledì 17 settembre 2014

20 e 21 settembre 2014. Weekend d’artista


In due zone diverse di Milano, due manifestazioni all’insegna dell’arte.
                   
La mostra organizzata dal Gruppo Artistico Sirio a Villa Scheibler vuole essere un pensiero affettuoso dedicato a Roberto Berni, scomparso di recente. Non solo quadri  ma in particolare le composizioni in bianco e nero di Roberto e le poesie che  ci ha lasciato, sia in italiano che in dialetto milanese,  e che hanno sempre saputo toccarci  profondamente. Può diventare anche un'occasione, per chi non la conosce, di scoprire Villa Scheibler e concedersi una passeggiata nel suo parco.  (l’indirizzo è Via Orsini 21 – zona Quarto Oggiaro).
 



In Piazza Velasquez 1, in occasione della Festa di Padre Pio, il Gruppo Artistico Rosetum promuove l’Arte nel Chiostro con la partecipazione dei propri associati. Esposti quadri a olio, acquerelli e sculture. Io personalmente, che vivo la mia prima esperienza di questa mostra,  presenterò principalmente lavori a china, sperando che ottengano il gradimento dei visitatori.





Quindi, solo l’imbarazzo della scelta o, con un po’ di buona volontà, la possibilità di visitare ambedue le manifestazioni.





martedì 16 settembre 2014

Quattro passi da Milano…. Gita a Lambrinia



Domenica ho avuto la riprova che non serve percorrere tanti chilometri per scoprire angoli di storia e di tradizione.  Le “piccole Versailles” lombarde sono tutte a un tiro di schioppo.

L’occasione è stata la gita organizzata dal Gruppo Artistico Sirio per i propri associati: una scampagnata fuori porta abbinata all’Esposizione dei quadri della Manifestazione del Lambro. Quindi…. partenza per Lambrinia.  Appuntamento con il Signor Orlando Camizzoli, che ci accompagnerà in tutto l’itinerario della giornata.     A Bosco di Alberone (Chignolo Po) ci attende il Museo della Bonifica.

Ci accoglie la signora Giuseppina Tosca , che ci accompagna passo passo nelle sale della Vecchia Chiavica sul colatore Reale , nato nel 1842, ci spiega nei particolari il meccanismo di chiusura delle acque del fiume con le paratoie, messo a punto  per evitare le inondazioni del  territorio derivanti dalle piene del fiume Po e del torrente Reale.

L’ allestimento è accattivante,  di forte impatto visivo, simpatici disegni raffigurano i personaggi dei mestieri della tradizione contadine, il locale cucina conserva utensili e stoviglie e gran parte degli strumenti della quotidianità del passato, dalla … lavatrice (di allora!!) alla brocca per la toilette. Il locale seguente ci offre  una dimostrazione di tutte le fasi di lavorazione del riso. Abbiamo  la possibilità di toccare con mano il prodotto di ogni singola fase  di raffinazione e di ciascuno ci viene illustrato  l’impiego. E poi ancora attrezzi e utensili da lavoro. Il museo è veramente curioso e ben tenuto e la passione con cui la signora Tosca  ci regala le sue spiegazioni è sicuramente coinvolgente.
 


Una breve crociera sul Po ci fa assaporare  la frescura del fiume ed ammirare gli scorci delle sponde.



Pausa pranzo di tutto rispetto all’Antica Osteria  Guindolo di Lambrinia:  Ricco assortimento di Salumi nostrani tanto per iniziare, Risottino con fagiolini dell’occhio, Rotolo di gallo ripieno arrosto, crostata di frutta.    Accoglienza simpatica.    Sicuramente da consigliare. 






Doverosa tappa alla sede della mostra, che pare sia stata oggetto di visite e di apprezzamenti molto positivi.
Un ringraziamento al Sindaco di Lambrinia, signor Riccardo Cremaschi, che ha favorito questa manifestazione ed ha presenziato all’inaugurazione tenutasi in mattinata , facendo dono di una targa ricordo al nostro Presidente Giancarlo Luini.



Ultima tappa della giornata, visita al Castello Procaccini.  Ci dicono che la dimora è da sempre … sprovvista di fantasma, ma gli appartamenti interni e il parco riescono comunque a stupirci.  



Non mancano oggetti del tutto particolari in cucina, veramente grande e luminosa,  fornelli a gas sicuramente all’avanguardia per la loro epoca, la macchina per preparare  il miele, il locale … ghiacciaia, dove la neve mescolata alla paglia si compattava per assicurare la conservazione degli alimenti. Attrezzatissimi i locali adibiti alla  produzione e l’imbottigliamento del vino, compresa l’etichettatura!. E il caveau  con il … vino d’annata ?? Rigorosamente chiuso a chiave!!  Siamo accompagnati nella visita da una musica nuziale di sottofondo. E’ in corso un matrimonio, la cornice del Castello è veramente perfetta per questo.  Un bel sacchetto di riso Carnaroli   e una bottiglia di …. quello giusto fanno  da ricordo alla passeggiata.

La giornata è stata intensa, il tempo ci ha regalato sole e caldo e abbiamo rinsaldato le nostre amicizie nel  Gruppo.  I quadri, a distanza di tempo dalle prime esposizioni a Villa Scheibler e al Portello, sembrano ancora più belli, puo’ darsi che …. migliorino con l’invecchiamento. In ogni caso lo sforzo che è stato fatto dai nostri organizzatori  per assemblare tutto il materiale sul Lambro, fotografico e didattico, ha prodotto sicuramente un risultato apprezzabile e interessante, duraturo nel tempo.   
Alla … prossima !!




martedì 9 settembre 2014

Classe 1951. “Grazie, sto bene. Sono solo un po’ …vintage!!”


Finchè la tua età anagrafica ti colloca  intorno ai … quaranta, se sei un po’ sveglio e ami restare aggiornato, puoi avere la sicurezza di parlare un linguaggio abbastanza … condivisibile.    Più  cauto nell’interpretazione delle ultimissime tecnologie ma sicuramente brillante nella narrazione dei fatti di …vita vissuta, puoi sentirti naturalmente a tuo agio la sera in cui ti ritrovi in una cerchia di amici e conoscenti allargata per età ed esperienze.
Creata la giusta atmosfera confidenziale, è quasi inevitabile aprire la scatola dei … “mi ricordo” …. e Dio solo sa dove si può andare a parare!  Niente paura.  Alla fine ci ritroviamo tutti un po’ uguali, da piccolini con restrizioni in famiglia abbastanza simili, stesse paure,  passioni somiglianti, qualcuno ti spiega  un gioco che non avevi mai visto, o un programma in televisione che non ti ricordavi più, qualcuno sorride di certi tuoi idoli musicali perché dopo di te non se li è tirati più nessuno, qualcuno ti parla di  un baretto in centro a Milano che era diventato un punto d’incontro di liceali ma tu non c'eri mai stato. E il tutto finisce qui!

Quando rintoccano i sessanta invece devi iniziare una seria riflessione, e devi imparare a stare attento a cosa dici e a chi lo dici. Per certi giovani… tu potresti iniziare a … parlare strano!
In realtà, io avevo già avuto un segnale più di quindici anni fa.
Domenica, in giro con mio marito e una coppia di nostri amici nei dintorni di Treviglio siamo capitati nel mezzo di un mercatino. Cose vecchie, antiquariato, oggetti in legno, minuteria. Passeggio chiaccherando finchè li vedo, tre o quattro macinini da caffè, … il mio macinino da caffè! 
E’ lui, legno scuro, stesso cassettino un po’ sbeccato agli angoli (per via delle cadute), chiusura in metallo brunito. Sono rimasta stupita.  Il terribile non è stato ritrovare il mio macinino da caffè al Mercatino dell’Artiquariato, terribile è stato sentire la voce della mia amica, dieci anni più giovane di me, che mi diceva: “ Bello, che cos’è??” E mentre in un flash mi vedevo piccolina, seduta sulla sedia della cucina, piedini ben puntati, con lo strofinaccio in grembo e il macinino da caffè stretto in mezzo alle ginocchia, cassettino rigorosamente puntato dalla parte delle ginocchia perché non si aprisse, che giravo quella manopola un po’ dura con tutte le  mie forze e, fra il rumore dei grani di caffè spezzati, la voce di mia madre: “fai adagio, non farlo cadere!”…la mia voce ha esclamato: “ma scusa, tu con cosa macinavi il caffè??” Risposta: “con il macinino elettrico!” Credo di essermi consolata allora pensando che a Treviglio era diverso da Milano… e ho archiviato il fatto!
Ma adesso??
Adesso sei out, ma proprio out,  se non hai un tablet, se non hai scaricato l’ultima app …..  se non fai parte di una community, se non sei su Facebook e se non hai almeno un  tatuaggio sul lato B.
Io … da piccola…..

Ho visto …. l’omone corpulento che ci consegnava, avvolto in un grosso telo verde, tutto gocciolante, il blocco di ghiaccio per la nostra …ghiacciaia.
Non mi ricordo quando abbiamo comprato il frigorifero. Ho trovato la notizia che un frigorifero Ignis nel 1954 costava 139.000 lire quando uno stipendio mensile medio era di 24.000 lire.
Mi sono lavata nella tinozza, con mia mamma che mi versava l’acqua calda, fatta bollire, per sciacquarmi.
Ho mangiato il ghiacciolo arcobaleno e il cono di gelato  da 30 lire che il signor Bianchi ( il nostro lattaio) mi riempiva con la pala di legno direttamente dalla … gelatiera  a forma di botte che aveva in negozio ( il gusto era quello che aveva appena fatto quel giorno lì !!).
Mi sono sentita davvero importante quando, a tavola, ho conquistato il diritto di preparare l’acqua minerale. Idriz o Idrolitina, due bustine, una rossa e una blu, e la bottiglia col tappo di gomma e la chiusura a molla. Devo essere velocissima perché, alla seconda bustina versata nell’acqua…., “buscia tutto! Chiudi, chiudi!” Solo dopo qualche tempo il progresso tecnologico ci avrebbe regalato la Frizzina in bustina unica.
Sono rimasta a bocca aperta quando mio padre ha portato a casa il nostro primo televisore, ma il più bello è stato quando ha dovuto aprire il fondo per cambiare il fusibile, "….. corri per vedere cosa c’è dentro, niente, è quasi vuoto, ma …. da dove escono tutte quelle immagini?"
Sono andata a comprare tre sigarette Stop senza filtro per mia mamma, il tabaccaio me le dava nella bustina di carta piccola piccola.
E a peso mia mamma comprava tutto, 30 grammi di farina, 50 grammi di pastina, 100 grammi di zucchero, 200 grammi di pasta (vi ricordate i prezzi degli anni 60? Cliccate qui)




Ho fatto di tutto, all’uscita di scuola, per passare da Via Ausonio, c’era la latteria con … la liquerizia… ma ….tutte le forme di liquerizia: a bastoncino, a legnetto, a stringa, a stringa arrotolata con la pallina colorata dentro, i gommoni….. non costava tanto!!
Ho mangiato tanto … pancotto e …. di sera, spesso, il caffelatte con il pane. Per merenda pane e burro. I mandarini grandi solo a Natale e…. l’anguria solo in Agosto.
Ho assaporato il piacere dell’influenza che mi dava il diritto di chiedere tutti i giorni minimo 5 bustine delle figurine Panini (10 se avevo la febbre alta). Che bella botta per il mio album! Ma che lavoraccio scambiare i doppioni!
Ora mi guardo allo specchio, mi vedo ingrassata ( per forza , ho smesso di fumare!!) ho i miei acciacchi.




Nel complesso, mi sento bene… eppure…. sono già STORIA !