Per noi che siamo nati nel 1951 solamente il pensiero dell’anno 2000 ci
proiettava nel mondo della Fantascienza, ora siamo ben oltre, nel 2020, e in
piena pandemia Coronavirus.


Pandemie, epidemie, solo i nomi bastano a farci accapponare
la pelle. La mia generazione si ricorda a memoria
la Spagnola (1918) , l’Asiatica (1957) , l’
Aviaria del 1963,
la Sars del 2003, la
più recente H1N1 (2009) . Della terribile peste nera del 1300, che pare abbia
decimato un terzo della popolazione mondiale,
gli ultimi focolai in Europa si spensero solo nel 1953.
La rapidità del contagio e l’estensione globale dell’infezione rendono pandemico il fenomeno e il numero delle vittime è sempre terrificante. Eppure tutte le pandemie passate non mi hanno personalmente mai coinvolto più di tanto, ricordo solo i titoloni dei giornali, le notizie in Televisione ma niente di più, non mi ricordo di aver mai contratto polmoniti ma solo e unicamente influenze stagionali, scandite da decotti sul petto e tanto latte e miele.
Aprile 2020, è tutto diverso. Sono quasi due mesi che non esco di casa, e
ormai il poter varcare la soglia sta diventando un’aspettativa remota, oltretutto
per niente piacevole. Quado siamo fuori
di casa ci muoviamo tutti con circospezione, guardandoci intorno per evitare
qualsiasi avvicinamento ad altre persone, applicando alla lettera la regola del
distanziamento sociale, siamo bardati di tutto punto, mascherina al viso e
guanti di lattice alle mani, senza
contare le bardature più stravaganti fatte di enormi foulard o visiere in
plexiglass tipo Astronauta, e, non so voi, ma a me alla fine della vestizione
viene sempre voglia di soffiarmi il naso o
grattarmi un occhio. Abbiamo
paura dei nostri vicini, abbiamo paura di poter essere noi stessi portatori
sani del Virus.
La nostra vita odierna è scandita
dell’espletamento dei nostri esclusivi bisogni primari, la SOPRAVVIVENZA, garantita dall’approvvigionamento di viveri,
medicinali e prodotti igienici per la pulizia di casa e personale.
Volevo comprarmi al Supermercato un paio di
pantofole nuove, dato che le mie cominciano ad accusare una certa usura, e
magari qualche filo per rammendare, ma ….non ho potuto, non sono considerati beni di prima necessità. Dobbiamo concentrarci principalmente sul
Mangiare. E naturalmente, dopo due mesi di Mangiare, cominciamo ad essere
stufi.
La farina sta riapparendo sugli
scaffali, segno che la gente si è stancata di sfornare ogni giorno tutti
i tipi possibili di pane fatto in casa e di torte
della nonna, virtuosismi culinari che hanno riempito di foto Facebook , agli
stessi livelli di periodici come Cucina Italiana, e che forse ci hanno fatto
pagare bollette spropositate di luce elettrica.
Senza parlare dei chili in più che, tra colazioni salutistiche, pranzi
Gourmet, merendine e cene, cominciano ad affiorare dalle nostre tute
superconfort.
Non si vive di solo pane……… Come è vero !!!
Non voglio parlare adesso della mancanza dei
rapporti affettivi, perché aprirei un capitolo dolorosissimo. Nonni che vivono
magari da soli e che non ricevono da due mesi un bacio o un abbraccio dai
propri figli e nipotini. Figli che non
possono andare a trovare i genitori, medici e infermieri che non stanno neanche
più tornando a casa per non rischiare di infettare i familiari. Tutto questo non può essere descritto dalle
parole. E ricordo ancora: niente
Funerali, niente Messe, niente Matrimoni, nessun festeggiamento.

Ci è concesso l’indispensabile per la
sopravvivenza Fisica, e ci viene a mancare completamente ogni altra risorsa che
vada a colmare i nostri bisogni
intellettuali.
Il progresso
sicuramente ci offre moltissimo e non faremo di certo fatica a procurarci un libro o della buona musica. Ma …. Il piacere di vedere al cinema un bel film,
seguire a Teatro il nostro attore preferito, andare in un Museo, visitare una
Mostra di pittura, non sono decisamente concessi.Molti di noi solitamente occupano il tempo libero coltivando Hobbies del tutto personali, frequentano Associazioni artistiche e culturali, l’Università della terza età , enti di volontariato. Tutto questo è praticamente fermo e forse saranno proprio le ultime cose a ritornare in vita, per la peculiarità di non essere considerate essenziali !!!

Abbiamo studiato tutti l’Arte nelle scuole, e tutti abbiamo imparato a conoscere i grandi capolavori attraverso le fotografie sui libri, qualcuno ha apprezzato da subito l’insegnamento e qualcuno si è annoiato mortalmente. E poi, con passare degli anni, ….. come è diverso trovarsi davanti ai resti di un Teatro Greco, sfiorare una colonna di marmo con la mano ed alzare la testa in su per scorgere il capitello, com’è diverso vedere di quante e quante pennellate è dipinto un quadro di Renoir, e quanti colori diversi nel riflesso dell’acqua, che pur in fotografia non si vedono, e come è piccolina la Monna Lisa, ci aspettavamo un quadro grande almeno tanto quanto la sua fama, com’è diverso sentire il tremito della voce dell’attore che pronuncia frasi d’amore, e ogni serata a teatro la sua voce avrà sempre un tremito un po’ diverso, mai uguale al precedente, sarà un po’ diverso lo sguardo, sarà un po’ diverso il sorriso, momenti unici e irripetibili che a fine spettacolo ci portiamo via con noi, che ci hanno regalato la nostra emozione. E’ diverso incontrarsi, sorriderci, darci la mano, portare i nostri
lavori da mostrare e da commentare insieme, oggi possiamo solo telefonarci ma
non è la stessa cosa.
Quindi ?? Quindi è questo un momento della nostra
vita che ci obbliga ad una riflessione, un momento veramente grave dal quale prima
o poi usciremo,
ma non indenni.
Potremmo perdere per strada il negozietto
sotto casa, che in questi mesi non ha potuto pagare l’affitto, o la pizzeria
che ci faceva la pizza buonissima ma che
è troppo piccolo per adeguarsi alle nuove normative , e anche la nostra
Associazione artistica che è rimasta bloccata, ha dovuto interrompere i suoi
corsi, le sue serate, le conferenze, le sue Mostre.
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Sede del Gruppo Artistico Sirio -Milano |
Dovremo dimostrarci generosi e offrire in
tutti i modi il nostro aiuto.
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CLICCA SULL' IMMAGINE PER VEDERE IL VIDEO |
Ecco un’iniziativa per tenere vivo l’interesse per
l’Arte e per colmare almeno momentaneamente questo vuoto.
Creare delle Mostre Virtuali.
Lo stanno facendo i Musei più
importanti.
Noi vogliamo
garantire una continuità e consentire la
visibilità di
opere artistiche prodotte
nell’ambito di Gruppi che operano da sempre in Lombardia e che promuovono con
tutte le loro forze e a titolo del tutto volontario la diffusione
dell’Arte.
Ecco un primo esempio,
prodotto da Alfredo Maggi in collaborazione con gli artisti del Gruppo Sirio, ma ne seguiranno tante altri.
Buona Visione!!