giovedì 4 settembre 2014

China e...dintorni




Il primo amore… non si dimentica mai.

Ho ripreso a lavorare con la china. Mi costringe a  restare concentrata sul disegno, che deve risultare leggero e preciso. Forse mi sto scoprendo un po’ mancina, perché, per centrare correttamente il soggetto, mi viene più naturale  disegnare da destra a sinistra. Non credo sia normale, perché man mano che procedi ti trovi a coprire quello cha hai fatto con la tua mano destra. Eppure.. mi viene così! Con la matita morbida traccio le linee principali, senza troppi particolari, curo soprattutto le proporzioni, la prospettiva e  le ombre. Poi, con la china duluita in acqua rendo le sfumature e i mezzi toni. Infine con il pennino, ripasso dove necessario,  usando a volte tratti piccoli e regolari e a volte di getto  e rafforzo il chiaro scuro.  Mi diverto, anche se devo procedere con molta pazienza e attenzione, basta poco per rovinare tutto, ma  i risultati mi soddisfano. 
Per ultimo, va tutto pulito con la gomma pane per togliere qualsiasi traccia di matita.
Ho riscovato le foto della Vecchia Milano, la mia amica Viviana non perde occasione per procurarmene qualcuna inedita e curiosa, ma anche gli scorci dei cascinali  e dei borghi antichi rendono bene a china.

Sto provando su dimensioni ridotte e utilizzando solo china nera, mentre per le prime che avevo fatto in passato mi destreggiavo anche con le tonalità dei bruni e delle terre.. Per ora  ho un po’ paura di appesantirle troppo,  preferisco andare per gradi.  
E i colori a olio ?? Prima delle ferie ho pulito tutto con cura, pennelli e colori, ho raccolto le tele e tutti … gli incompiuti in attesa di ispirazione. Sto temporeggiando e non perché non sia attratta dal ricominciare ma semplicemente perché dipingere a olio implica delle decisioni. Cosa voglio fare? Mi sono stancata dei soliti soggetti, ho imparato a comporre delle immagini mie ma mi risulta ancora molto faticoso esprimere l’atmosfera che voglio. Man mano che ho seguito i corsi  di pittura a olio, oltre alla tecnica, ho iniziato a conoscere orizzonti diversi e mi si sono prospettate innumerevoli variabili di far pittura, anche solo semplicemente in ambito figurativo. E’ stata troppa brava Raffaella Pinna!!  Sicuramente mi ha fatto considerare punti di vista che non conoscevo assolutamente e così diametralmente diversi tra loro , e me li ha rappresentati nel loro fascino particolare!! Ma nessuno mi può insegnare a capire cosa voglio fare io.
Inseguo l’idea geniale, quella che potrebbe contraddistinguermi (naturalmente sempre nel mio microcosmo!), ma, non trattandosi di gravità, non  posso permettermi il lusso di fermarmi seduta sotto l’albero. Devo provare, e riprovare, e provare ancora!!  

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