lunedì 28 aprile 2014

A proposito di...anniversari


Il 29 aprile di quarant’anni fa un bel ragazzo mi baciava, in macchina, davanti al Liceo Classico Manzoni , tardo pomeriggio. Quel bacio  era stato da me tanto desiderato ma, quasi  immediatamente, la dolcezza del momento si era parzialmente trasformata in un lievissimo anelito di ansia.

Reduce da un amore coccolone, che mi aveva ricoperta di fiori e peluches, questo ragazzo un po’ chiuso, introverso, sicuramente predisposto ai no piuttosto che ai si, poteva ispirare sentimenti contrastanti e il percorso che iniziavo non nascondeva sicuramente molti e molti paletti.
Eppure la dichiarazione l’avevo fatta io, “perché non proviamo a metterci insieme?”, e quindi la fatidica zappa sui piedi me l’ero tirata tutta da sola.  Ma io continuavo a vedere in quel giovane uomo qualcosa di grande che anche lui non riusciva ancora a vedere.
Per i ventenni della mia generazione l’ amore è percepito come eterno, o precisamente l’insieme della vita ha una connotazione di “eternità” . La nostra percezione di essa  non contempla nessuna evoluzione  peggiorativa. E se sui banchi di scuola ci sentiamo un po’ cretini e inadeguati, il nostro futuro ci appare liberatorio, come superamento di tutte le nostre fragilità e debolezze e vediamo davanti a noi il trionfo di tutto il meglio che ci è consentito immaginare. In beffa agli esempi che ci circondano, le madri, le nonne, e ai soliti cantilenanti discorsi, “proverai anche tu ….”    non ammettiamo défaillance, non prevediamo declini. E nel pieno della nostra forza fisica e mentale, quando spostare i mobili o caricare le valige in macchina …. ci mette solo appetito e possiamo tranquillamente perdere una intera notte di sonno e guidare sino a Roma  con un bel caffè doppio in corpo , non possiamo neanche lontanamente immaginare che queste prestazioni sono …. a tempo determinato.
Possiamo a vent’anni immaginare quanto può logorarti il mal di ginocchio al mattino, o minimamente pensare che un giorno non potrai più bere bevande gasate e la torta con la panna ti farà venire il mal di pancia?? ….. eppure !! 
Conclusione: apprezzare da giovani tutto il bene che ti circonda (e che ti circonda unicamente  perché sei giovane!!), sfruttare tutti i momenti della tua vita senza sprechi e senza elucubrazioni mentali e imparare ad essere sincero con te stesso (ballare mi piacerebbe da morire ma mi invento un sacco di scuse per non andarci perché mi vergogno di sentirmi goffo).La vita a due non è semplice. Da giovane devi smussare gli spigoli, ma tanto tanto, devi firmare armistizi       ( due giovani …..estranei.. dichiarano facilmente guerra per conquistare il territorio e nessuno dei due ammette di perdere).  Solo se riuscirai a invecchiare insieme a lui potrai gustare i momenti in cui ti sarà passata la voglia di …attaccar lite !
La mia ricetta ?? Non ho mai voluto cambiare la persona che ho avuto accanto ma ho cercato di capirla profondamente e di assecondare i suoi desideri.
Il mondo è pieno di madri che amano la propria maternità ma non conoscono i propri figli o mogli che amano il proprio ruolo di donna sposata ma sono annoiate dal proprio marito. E credo che questo sia più tipico delle donne che non degli uomini. Da che mondo e mondo, le donne devono, ….. dovevano  sacrificarsi … per la famiglia!  
Un’ altra perla di ricetta ?  Posare sul piatto della bilancia tutti i pregi del tuo compagno e, quando riconoscerai di non poterne più fare a meno, offrirgli  lo sconto per i difetti che sicuramente ha.
Se anche lui saprà fare lo stesso, ti sarai conquistata un compagno con cui spartire il mal di ginocchio e …brindare ad …acqua naturale………….ma per questo sarà passato molto  ma molto tempo.

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