Muggiano
Se ci capiti in
macchina per la prima volta rischi di perderti, pensi di essere ancora a Baggio
e man mano ti ritrovi in campagna, se guardi la piantina ti sembra di vedere semplicemente
un’area verde. Eppure queste campagne, racchiuse tra i territori di Cesano
Boscone, Settimo, Cusago e Trezzano sul Naviglio, hanno respirato la storia attraverso le cascine che le hanno abitate e che sono tutt’oggi quasi tutte in attività. La Cascina Moirano risale all’epoca del tardo romano, il primo editto che ne parla è del 1155. Sappiamo che nell' XI secolo apparteneva
alla Canonica di Sant’Ambrogio. Nel 1574 vengono censite 38 anime. E’ la terza
cascina sulla strada che unisce Baggio a Cusago, detta proprio “strada ducale” perché
consentiva ai Visconti di raggiungere il Castello di Cusago. Oggi, per salvarne
il degrado, è stata convertita in edilizia residenziale. La Cascina Molino del Paradiso è di epoca
medioevale. La gente del luogo
preferisce ricordarla come “Braschetta”, un luogo considerato ameno probabilmente per la presenza del copioso fontanile Sant’Agnese, uno dei più grandi
della zona, che con le sue acque forniva
la forza motrice necessaria a tenere in funzione le ruote delle macine in pietra
del luogo e così creava lavoro per tutta la manodopera della zona. A causa di
forti indebitamenti, anche allora!!, la famiglia Barella, subentrata alla
famiglia De Braschis alla fine del 1500, la dovette cedere nel 1702 a Nicolò Maria
Visconti di Modrone. La possiamo ancora ammirare in Via Mosca 118. La Cascina Guascona , tardo
Medioevo, fu da sempre prerogativa di nobiltà. Una antica pergamena documenta
la vendita di un appezzamento di bosco fatta dai monaci Olivetani a Giuliano de
Guasconibus, da cui il nome della cascina. Venne da sempre censita come “casa da nobile” e non “da
massaro” o “da pigionante” come si era soliti dichiarare queste abitazioni e fu
per anni appannaggio della famiglia
Caravaggio. La Cascina Guasconcina risale al 600, ha ormai
abbandonato la sua funzione agricola ed è in disuso. La Cascina Corte Grande, un
grande loggiato a tre piani dall’architettura molto interessante, è in Via
Mosca 198. Accanto intravediamo a
malapena il boschetto che nascondeva la sorgente del fontanile Cornelio.
Questo che oggi consideriamo
semplicemente un agglomerato agricolo fu il Comune di Muggiano sino al 1869,
per essere poi assorbito dal Comune di Baggio e infine nel
1923 direttamente da Milano.
Fino a molti anni fa contava
circa 600 abitanti, .....per un milione e cinquecentomila metri quadri di terreno, mentre dagli anni 90 è sede di un quartiere residenziale
che ha portato a 3.000 il numero dei suoi residenti.
Possiamo leggere molte pagine di
storia e di curiosità su questo territorio e sulla storia delle Cascine che circondano Milano
Perché questo argomento oggi?
Perché ho trovato a Muggiano uno
spazio dove esporre quadri, o meglio, lo ha trovato l’amica Simona Maltagliati. Ed è un luogo ben conosciuto dalla “vecchia guardia” del Gruppo Artistico Sirio.
E’ un locale non grande, ma è
senza dubbio il tipico luogo di incontro di artisti, di autentici appassionati,
e un forte richiamo per le iniziative pittoriche della zona e non solo. Proprio
qui, gustando una fettina di salame .. di quello buono e un sorso di vino, si
sono consolidate amicizie e ideate manifestazioni ed eventi.
Dobbiamo calarci in un modo di
vivere che Milano, grande città, ha ormai perso da tempo ma che qui è ancora
profondamente radicato. Si chiama…. Amore per il territorio ?? Di più, è il salutarsi per strada quando ci si incontra
perché ci si conosce tutti, forse la voglia di aspettare insieme Carnevale per far
sfilare i carri e organizzare una bicchierata davanti alla Chiesa o ancora fare
il tifo tutti insieme per la partita di calcio.
Quindi ecco fatto.
I quadri miei e di Simona sono in
bella mostra in via Antonio Mosca 189
ospiti dell’ Associazione Culturale Amici del Quadrato. Garante
della buona riuscita dell’evento, il Presidente Gennaro Montanaro. Le nostre opere vengono
presentate con parole attente e lusinghiere, i faretti sono ben orientati sui
quadri e ne esaltano i colori, il rinfresco è simpatico, sa creare subito
l’atmosfera giusta e far dimenticare ai partecipanti la pioggia
torrenziale che non smette un minuto..
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