lunedì 17 novembre 2014

A Muggiano la Mostra di pittura di Angela Aruta e Simona Maltagliati




Muggiano

Se ci capiti in macchina per la prima volta rischi di perderti, pensi di essere ancora a Baggio e man mano ti ritrovi in campagna, se guardi la piantina ti sembra di vedere semplicemente un’area verde. Eppure queste campagne, racchiuse tra i territori di Cesano Boscone, Settimo, Cusago e Trezzano sul Naviglio, hanno respirato la storia attraverso le cascine che le hanno abitate e che sono tutt’oggi quasi tutte in attività. La Cascina Moirano risale all’epoca del tardo romano, il primo editto che ne parla  è del  1155. Sappiamo che nell' XI secolo apparteneva alla Canonica di Sant’Ambrogio. Nel 1574 vengono censite 38 anime. E’ la terza cascina sulla strada che unisce Baggio a Cusago, detta proprio “strada ducale” perché consentiva ai Visconti di raggiungere il Castello di Cusago. Oggi, per salvarne il degrado, è stata convertita in edilizia residenziale.   La Cascina Molino del Paradiso è di epoca medioevale. La gente del luogo preferisce ricordarla come “Braschetta”, un luogo considerato ameno probabilmente per la presenza del copioso fontanile Sant’Agnese, uno dei più grandi della zona,  che con le sue acque forniva la forza motrice necessaria a tenere in funzione le ruote delle macine in pietra del luogo e così creava lavoro per tutta la manodopera della zona. A causa di forti indebitamenti, anche allora!!, la famiglia Barella, subentrata alla famiglia De Braschis alla fine del 1500,  la dovette cedere nel 1702 a Nicolò Maria Visconti di Modrone. La possiamo ancora ammirare in Via Mosca 118.  La Cascina Guascona , tardo Medioevo, fu da sempre prerogativa di nobiltà. Una antica pergamena documenta la vendita di un appezzamento di bosco fatta dai monaci Olivetani a Giuliano de Guasconibus, da cui il nome della cascina.  Venne da sempre  censita come “casa da nobile” e non “da massaro” o “da pigionante” come si era soliti dichiarare queste abitazioni e fu per anni  appannaggio della famiglia Caravaggio.   La Cascina Guasconcina risale al 600, ha ormai abbandonato la sua funzione agricola ed è in disuso.  La Cascina Corte Grande, un grande loggiato a tre piani dall’architettura molto interessante, è in Via Mosca 198.  Accanto intravediamo a malapena il boschetto che nascondeva la sorgente del fontanile Cornelio.
Questo che oggi consideriamo semplicemente un agglomerato agricolo fu il Comune di Muggiano sino al 1869, per essere poi assorbito dal Comune di  Baggio e infine nel  1923 direttamente da Milano.
Fino a molti anni fa contava circa 600 abitanti, .....per un milione e cinquecentomila metri quadri di terreno,  mentre dagli anni 90  è sede di un quartiere residenziale che ha portato a 3.000 il numero dei suoi residenti.
Possiamo leggere molte pagine di storia e di curiosità su questo territorio e sulla storia delle Cascine che circondano Milano
 Perché questo argomento oggi?                 
   
Perché ho trovato a Muggiano uno spazio dove esporre quadri, o meglio, lo ha trovato l’amica Simona Maltagliati.  Ed è un luogo ben conosciuto dalla “vecchia guardia” del Gruppo Artistico Sirio.
E’ un locale non grande, ma è senza dubbio il tipico luogo di incontro di artisti, di autentici appassionati, e un forte richiamo per le iniziative pittoriche della zona e non solo. Proprio qui, gustando una fettina di salame .. di quello buono e un sorso di vino, si sono consolidate amicizie e ideate manifestazioni ed eventi.
Dobbiamo calarci in un modo di vivere che Milano, grande città, ha ormai perso da tempo ma che qui è ancora profondamente radicato. Si chiama…. Amore per il territorio ?? Di più, è  il salutarsi per strada quando ci si incontra perché ci si conosce tutti, forse la voglia di aspettare insieme Carnevale per far sfilare i carri e organizzare una bicchierata davanti alla Chiesa o ancora fare il tifo tutti insieme per la partita di calcio.  
Quindi ecco fatto.
I quadri miei e di Simona sono in bella mostra  in via Antonio Mosca 189 ospiti dell’ Associazione Culturale Amici del Quadrato. Garante della buona riuscita dell’evento, il Presidente Gennaro Montanaro. Le nostre opere vengono presentate con parole attente e lusinghiere, i faretti sono ben orientati sui quadri e ne esaltano i colori, il rinfresco è simpatico, sa  creare subito  l’atmosfera giusta e far dimenticare ai partecipanti la pioggia torrenziale che non smette un minuto..  

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