Se non lo abbiamo pronunciato ad alta voce, lo abbiamo
sicuramente pensato in tanti.
Quando visito una mostra attraverso lentamente le sale del
museo per assaporare l’immagine dei
dipinti esposti , alle volte mi
allontano dalle tele per coglierne l’effetto in prospettiva, altre mi avvicino per rubarne i segreti nei particolari. E qualche volte capita che io
ritorni indietro sui miei passi, richiamata da una particolare sensazione,
aspetti che la gente si diradi e mi
fermi nuovamente davanti all’opera, in contemplazione, in silenziosa
ammirazione, commossa.
Non so descrivere esattamente di che cosa si tratti, ma sicuramente
rientra nella sfera dell’emozione. Se posso mi siedo davanti al quadro e
continuo a guardarlo. Questi sono forse i momenti in cui sognerei un possesso, e mi viene da pensare a come
sarebbe bello svegliarmi ogni mattina e trovarmi questa immagine davanti agli
occhi.
Se poi, in quell’angolo della mia sala, appesa alla tappezzeria
color pesca esattamente sopra la credenza anticata di nonna, mi venisse da
immaginare “la Gioconda” di Leonardo da Vinci dovrei ricordarmi che nel 1962
solo il costo dell’assicurazione per il trasporto di questo quadro ammontava a
100 milioni di dollari (questa cifra rivalutata al 2006 corrisponde a 670
milioni di dollari).
Certo, perché le opere d’arte hanno un valore, che in
soldoni equivale a …un costo.
A un profano come me appare come un valore inestimabile, ma
esiste un mondo accanto a me dove questo “costo” viene calcolato. Siti come Vanilla Magazine, Arte.Rai .it , la stessa
casa d’Aste Christie’s hanno stilato una curiosissima
classifica dei quadri piu’ costosi del mondo. Alle volte i valori riportati per
queste vendite sono molto discordanti tra loro ma
in ogni caso eclatanti.
Cosa si vende…. cosa si compra ………. e chi compra …. e
perché.
Le vendite sembra riguardino opere del fine 800 inizio 900,
tranne rare piu’ antiche . I capolavori molto antecedenti sono ormai
religiosamente custoditi nei musei che difficilmente possono volersene disfare.
Marc Rothko: White Center |
Prezzi da capogiro per opere contemporanee finiscono sui giornali, come il caso di Mark Rothko (1903-1970) che dagli anni 2000 viene valutato a cifre record
( Sotheby 2007 86,9 milioni di dollari).
Mark Rothko: Orange Red Jellow |
Quindi la classifica dei quadri piu' costosi al mondo contemplerebbe Picasso, Van Gogh, Cezanne, Renoir, Francis Bacon, De Kooning, Klimt, Pollock, Monet,Jasper Johns, Munch, Andy Warhol e altri ancora.
Alla domanda ..chi compra… potranno sicuramente rispondere i battitori delle principali case d’aste internazionali che regolamentano queste transazioni. Christie’s si vanta di aver venduto nel 1892 il primo quadro impressionista di Degas, L’assenzio, del 1875. Nel 1987 ha aggiudicato “ I girasoli” di Van Gogh a 53 milioni di dollari, nel 1991 ha venduto al miliardario giapponese Saito “il ritratto del dr. Gachet” di Van Gogh per la cifra record di 82,5 milioni di dollari. E, oltre alle vendite di Christie's, ancora…. Il trittico di Francis Bacon acquistato nel 1969 per 142,4 milioni di dollari e l’urlo di Munch a 119,9 milioni di dollari. E ancora: per The woman, quadro astratto di De Kooning, pare siano stati sborsati 159,8 milioni di dollari e per Nr 5 di Polloch 162,7.
Dai siti che ho già citato ho ricavato notizie e materiale fotografico. Potete consultare un video al link: https://www.youtube.com/watch?v=elCWIodXtN8
(Valori dei prezzi di vendita esposti in Mio/Dollari)
D’altra parte esperti finanziari consigliano ai nostri
vicini Paperoni ( = liquidità minima intorno al milione di euro !!!) di investire in quadri, vino e diamanti.
Ai quadri non bisogna dedicare più del 5% della propria
ricchezza, dicono gli esperti di Repubblica Economia, e continuano
raccomandandosi di tenere a freno la propria passione per evitare acquisti non
oculati.
Da qualche parte ho letto che i quadri comprati dai
collezionisti miliardari alle volte non vengono neanche tolti dall’imballo, ma
io a questo non voglio credere. Ho trovato invece simpaticissima (www.ticket.it/minisiti/100capolavori/ita/Collezionisti.htm) la
storia di due grandi collezionisti russi, Sergej Schukin e Ivan Morovov che
alla fine del XIX secolo iniziarono i loro viaggi da Mosca a Parigi e con tenacia
costruirono il mito delle loro collezioni.
E’ stato un discorso noioso ?? Non credo, voleva essere un
sano …gossip … pittorico.
Mi basta poter .. suggerire un’ idea …..accendere una
scintilla….
E siccome sono molto romantica vorrei concludere con
l’immagine di Virgil Olman (protagonista del film La migliore offerta di Giuseppe Tornatore), seduto nel suo caveau e circondato dai ritratti delle donne piu’ belle di tutte le
epoche, che riesce attraverso i quadri ad assaporare il suo amore mancato.
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