martedì 9 settembre 2014

Classe 1951. “Grazie, sto bene. Sono solo un po’ …vintage!!”


Finchè la tua età anagrafica ti colloca  intorno ai … quaranta, se sei un po’ sveglio e ami restare aggiornato, puoi avere la sicurezza di parlare un linguaggio abbastanza … condivisibile.    Più  cauto nell’interpretazione delle ultimissime tecnologie ma sicuramente brillante nella narrazione dei fatti di …vita vissuta, puoi sentirti naturalmente a tuo agio la sera in cui ti ritrovi in una cerchia di amici e conoscenti allargata per età ed esperienze.
Creata la giusta atmosfera confidenziale, è quasi inevitabile aprire la scatola dei … “mi ricordo” …. e Dio solo sa dove si può andare a parare!  Niente paura.  Alla fine ci ritroviamo tutti un po’ uguali, da piccolini con restrizioni in famiglia abbastanza simili, stesse paure,  passioni somiglianti, qualcuno ti spiega  un gioco che non avevi mai visto, o un programma in televisione che non ti ricordavi più, qualcuno sorride di certi tuoi idoli musicali perché dopo di te non se li è tirati più nessuno, qualcuno ti parla di  un baretto in centro a Milano che era diventato un punto d’incontro di liceali ma tu non c'eri mai stato. E il tutto finisce qui!

Quando rintoccano i sessanta invece devi iniziare una seria riflessione, e devi imparare a stare attento a cosa dici e a chi lo dici. Per certi giovani… tu potresti iniziare a … parlare strano!
In realtà, io avevo già avuto un segnale più di quindici anni fa.
Domenica, in giro con mio marito e una coppia di nostri amici nei dintorni di Treviglio siamo capitati nel mezzo di un mercatino. Cose vecchie, antiquariato, oggetti in legno, minuteria. Passeggio chiaccherando finchè li vedo, tre o quattro macinini da caffè, … il mio macinino da caffè! 
E’ lui, legno scuro, stesso cassettino un po’ sbeccato agli angoli (per via delle cadute), chiusura in metallo brunito. Sono rimasta stupita.  Il terribile non è stato ritrovare il mio macinino da caffè al Mercatino dell’Artiquariato, terribile è stato sentire la voce della mia amica, dieci anni più giovane di me, che mi diceva: “ Bello, che cos’è??” E mentre in un flash mi vedevo piccolina, seduta sulla sedia della cucina, piedini ben puntati, con lo strofinaccio in grembo e il macinino da caffè stretto in mezzo alle ginocchia, cassettino rigorosamente puntato dalla parte delle ginocchia perché non si aprisse, che giravo quella manopola un po’ dura con tutte le  mie forze e, fra il rumore dei grani di caffè spezzati, la voce di mia madre: “fai adagio, non farlo cadere!”…la mia voce ha esclamato: “ma scusa, tu con cosa macinavi il caffè??” Risposta: “con il macinino elettrico!” Credo di essermi consolata allora pensando che a Treviglio era diverso da Milano… e ho archiviato il fatto!
Ma adesso??
Adesso sei out, ma proprio out,  se non hai un tablet, se non hai scaricato l’ultima app …..  se non fai parte di una community, se non sei su Facebook e se non hai almeno un  tatuaggio sul lato B.
Io … da piccola…..

Ho visto …. l’omone corpulento che ci consegnava, avvolto in un grosso telo verde, tutto gocciolante, il blocco di ghiaccio per la nostra …ghiacciaia.
Non mi ricordo quando abbiamo comprato il frigorifero. Ho trovato la notizia che un frigorifero Ignis nel 1954 costava 139.000 lire quando uno stipendio mensile medio era di 24.000 lire.
Mi sono lavata nella tinozza, con mia mamma che mi versava l’acqua calda, fatta bollire, per sciacquarmi.
Ho mangiato il ghiacciolo arcobaleno e il cono di gelato  da 30 lire che il signor Bianchi ( il nostro lattaio) mi riempiva con la pala di legno direttamente dalla … gelatiera  a forma di botte che aveva in negozio ( il gusto era quello che aveva appena fatto quel giorno lì !!).
Mi sono sentita davvero importante quando, a tavola, ho conquistato il diritto di preparare l’acqua minerale. Idriz o Idrolitina, due bustine, una rossa e una blu, e la bottiglia col tappo di gomma e la chiusura a molla. Devo essere velocissima perché, alla seconda bustina versata nell’acqua…., “buscia tutto! Chiudi, chiudi!” Solo dopo qualche tempo il progresso tecnologico ci avrebbe regalato la Frizzina in bustina unica.
Sono rimasta a bocca aperta quando mio padre ha portato a casa il nostro primo televisore, ma il più bello è stato quando ha dovuto aprire il fondo per cambiare il fusibile, "….. corri per vedere cosa c’è dentro, niente, è quasi vuoto, ma …. da dove escono tutte quelle immagini?"
Sono andata a comprare tre sigarette Stop senza filtro per mia mamma, il tabaccaio me le dava nella bustina di carta piccola piccola.
E a peso mia mamma comprava tutto, 30 grammi di farina, 50 grammi di pastina, 100 grammi di zucchero, 200 grammi di pasta (vi ricordate i prezzi degli anni 60? Cliccate qui)




Ho fatto di tutto, all’uscita di scuola, per passare da Via Ausonio, c’era la latteria con … la liquerizia… ma ….tutte le forme di liquerizia: a bastoncino, a legnetto, a stringa, a stringa arrotolata con la pallina colorata dentro, i gommoni….. non costava tanto!!
Ho mangiato tanto … pancotto e …. di sera, spesso, il caffelatte con il pane. Per merenda pane e burro. I mandarini grandi solo a Natale e…. l’anguria solo in Agosto.
Ho assaporato il piacere dell’influenza che mi dava il diritto di chiedere tutti i giorni minimo 5 bustine delle figurine Panini (10 se avevo la febbre alta). Che bella botta per il mio album! Ma che lavoraccio scambiare i doppioni!
Ora mi guardo allo specchio, mi vedo ingrassata ( per forza , ho smesso di fumare!!) ho i miei acciacchi.




Nel complesso, mi sento bene… eppure…. sono già STORIA !

5 commenti:

  1. Accidenti! E' vero, siamo già storia. Ho letto tutto intenta ed assorta a ricordare i MIEI ricordi fino all'idrolitina ed è allora che sono scoppiata in una risata.
    Leggevo e ridevo da sola rivedendo la scena di cui ho fatto parte molte volte anch'io. Che ciofeca l'acqua con le bustine. Dopo un paio di bicchieri le bollicine evaporavano e l'acqua prendeva uno strano sapore, quasi salato. E ti ricordi il DDT, che si spruzzava da una specie di pompa con un piccolo serbatoio attaccato? Quanto veleno abbiamo respirato!
    Eppure siamo qui a raccontarcela...aspetto il seguito

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    1. Grazie Raffaella, ti ho risposto con una e mail.
      Ci vediamo domani.
      Angela

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  2. ciao angela, non so come mi sei tornata in mente....ho cliccato il tuo nome ed è venuto fuori il blog. vediamo se ti ricordi di me :Luisella guerci media orsoline paul mc cartney ( ma come faccio a ricordarmi queste cose.) ti volevo solo mandare un saluto

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    1. Ciao Luisella, il nome lo sto ricordando immediatamente e forse sto associando il viso (capelli scuri un po' crespi appena sotto al collo.... può essere ? ) Pensa che mi sto vedendo con: Concetta Velardi, Giusy Camussone, Cristina Acuto e Anna Ciovini, tutte delle Orsoline, le conoscevi anche tu ?? Sono contenta del tuo messaggio, io comunque ho il telefono di casa sull'elenco, se vuoi che facciamo una chiaccherata o ci vediamo per un caffè io ci sono. E' un periodo che molto spesso mi incanto a ricordare i nomi di chi conoscevo il passato. Grazie per avermi scritto. Spero a presto. Angela

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    2. abito a Varese e non vengo a Milano se non raramente.....ed ho i capelli bianchi , ora. .i nomi che mi hai detto non li ricordo, mi ricordo di una jenny melloni, una lucrezia cattaneo, di una letizia rittatore,di una malvezzi.... sai forse non eravamo nella stessa classe, ma mi ricordo che tuo papà aveva a che fare con il the, pensa le cose che vengono in mente..... seguirò il tuo blog che è molto piacevole, brava e ti scrivo la mia e-mail: l.guerci@infinito.it

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