Finchè la tua età anagrafica ti
colloca intorno ai … quaranta, se sei un
po’ sveglio e ami restare aggiornato, puoi avere la sicurezza di parlare un
linguaggio abbastanza … condivisibile.
Più cauto nell’interpretazione
delle ultimissime tecnologie ma sicuramente brillante nella narrazione dei
fatti di …vita vissuta, puoi sentirti naturalmente a tuo agio la sera in cui ti
ritrovi in una cerchia di amici e conoscenti allargata per età ed esperienze.
Creata la giusta atmosfera
confidenziale, è quasi inevitabile aprire la scatola dei … “mi ricordo” …. e
Dio solo sa dove si può andare a parare! Niente paura.
Alla fine ci ritroviamo tutti un po’ uguali, da piccolini con
restrizioni in famiglia abbastanza simili, stesse paure, passioni somiglianti, qualcuno ti spiega un gioco che non avevi mai visto, o un
programma in televisione che non ti ricordavi più, qualcuno sorride di certi tuoi
idoli musicali perché dopo di te non se li è tirati più nessuno, qualcuno ti
parla di un baretto in centro a Milano
che era diventato un punto d’incontro di liceali ma tu non c'eri mai stato. E
il tutto finisce qui!
Quando rintoccano i sessanta invece
devi iniziare una seria riflessione, e devi imparare a stare attento a cosa
dici e a chi lo dici. Per certi giovani… tu potresti iniziare a … parlare strano!
In realtà, io avevo già avuto un
segnale più di quindici anni fa.
Domenica, in giro con mio marito
e una coppia di nostri amici nei dintorni di Treviglio siamo capitati nel mezzo
di un mercatino. Cose vecchie, antiquariato, oggetti in legno, minuteria.
Passeggio chiaccherando finchè li vedo, tre o quattro macinini da caffè, … il
mio macinino da caffè!
E’ lui, legno
scuro, stesso cassettino un po’ sbeccato agli angoli (per via delle cadute),
chiusura in metallo brunito. Sono rimasta stupita. Il terribile non è stato ritrovare il mio
macinino da caffè al Mercatino dell’Artiquariato, terribile è stato sentire la
voce della mia amica, dieci anni più giovane di me, che mi diceva: “ Bello, che
cos’è??” E mentre in un flash mi vedevo
piccolina, seduta sulla sedia della cucina, piedini ben puntati, con lo
strofinaccio in grembo e il macinino da caffè stretto in mezzo alle ginocchia,
cassettino rigorosamente puntato dalla parte delle ginocchia perché non si
aprisse, che giravo quella manopola un po’ dura con tutte le mie forze e, fra il rumore dei grani di caffè
spezzati, la voce di mia madre: “fai adagio, non farlo cadere!”…la mia voce ha
esclamato: “ma scusa, tu con cosa macinavi il caffè??” Risposta: “con il
macinino elettrico!” Credo di essermi consolata allora
pensando che a Treviglio era diverso da Milano… e ho archiviato il fatto!
Ma adesso??
Adesso sei out, ma proprio
out, se non hai un tablet, se non hai
scaricato l’ultima app ….. se non fai
parte di una community, se non sei su Facebook e se non hai almeno un tatuaggio sul lato B.
Io … da piccola…..
Ho visto …. l’omone corpulento che
ci consegnava, avvolto in un grosso telo verde, tutto gocciolante, il blocco di ghiaccio per la nostra
…ghiacciaia.
Non mi ricordo quando abbiamo comprato il frigorifero. Ho trovato
la notizia che un frigorifero Ignis nel 1954 costava 139.000 lire quando uno
stipendio mensile medio era di 24.000 lire.
Mi sono lavata nella tinozza, con
mia mamma che mi versava l’acqua calda, fatta bollire, per sciacquarmi.
Ho mangiato il ghiacciolo
arcobaleno e il cono di gelato da 30
lire che il signor Bianchi ( il nostro lattaio) mi riempiva con la pala di
legno direttamente dalla … gelatiera a forma di botte che aveva in negozio ( il gusto
era quello che aveva appena fatto quel giorno lì !!).
Sono rimasta a bocca aperta
quando mio padre ha portato a casa il nostro primo televisore, ma il più bello è stato quando ha dovuto aprire il fondo per cambiare il fusibile, "….. corri per
vedere cosa c’è dentro, niente, è quasi vuoto, ma …. da dove escono tutte quelle immagini?"
Sono andata a comprare tre
sigarette Stop senza filtro per mia mamma, il tabaccaio me le dava nella
bustina di carta piccola piccola.
E a peso mia mamma comprava
tutto, 30 grammi di farina, 50 grammi di pastina, 100 grammi di zucchero, 200
grammi di pasta (vi ricordate i prezzi degli anni 60? Cliccate qui)
Ho fatto di tutto, all’uscita di
scuola, per passare da Via Ausonio, c’era la latteria con … la liquerizia… ma
….tutte le forme di liquerizia: a bastoncino, a legnetto, a stringa, a stringa
arrotolata con la pallina colorata dentro, i gommoni….. non costava tanto!!
Ho mangiato tanto … pancotto e ….
di sera, spesso, il caffelatte con il pane. Per merenda pane e burro. I
mandarini grandi solo a Natale e…. l’anguria solo in Agosto.
Ho assaporato il piacere
dell’influenza che mi dava il diritto di chiedere tutti i giorni minimo 5
bustine delle figurine Panini (10 se avevo la febbre alta). Che bella botta per
il mio album! Ma che lavoraccio scambiare i doppioni!
Ora mi guardo allo specchio, mi
vedo ingrassata ( per forza , ho smesso di fumare!!) ho i miei acciacchi.
Nel complesso, mi sento bene… eppure…. sono già STORIA !
Accidenti! E' vero, siamo già storia. Ho letto tutto intenta ed assorta a ricordare i MIEI ricordi fino all'idrolitina ed è allora che sono scoppiata in una risata.
RispondiEliminaLeggevo e ridevo da sola rivedendo la scena di cui ho fatto parte molte volte anch'io. Che ciofeca l'acqua con le bustine. Dopo un paio di bicchieri le bollicine evaporavano e l'acqua prendeva uno strano sapore, quasi salato. E ti ricordi il DDT, che si spruzzava da una specie di pompa con un piccolo serbatoio attaccato? Quanto veleno abbiamo respirato!
Eppure siamo qui a raccontarcela...aspetto il seguito
Grazie Raffaella, ti ho risposto con una e mail.
EliminaCi vediamo domani.
Angela
ciao angela, non so come mi sei tornata in mente....ho cliccato il tuo nome ed è venuto fuori il blog. vediamo se ti ricordi di me :Luisella guerci media orsoline paul mc cartney ( ma come faccio a ricordarmi queste cose.) ti volevo solo mandare un saluto
RispondiEliminaCiao Luisella, il nome lo sto ricordando immediatamente e forse sto associando il viso (capelli scuri un po' crespi appena sotto al collo.... può essere ? ) Pensa che mi sto vedendo con: Concetta Velardi, Giusy Camussone, Cristina Acuto e Anna Ciovini, tutte delle Orsoline, le conoscevi anche tu ?? Sono contenta del tuo messaggio, io comunque ho il telefono di casa sull'elenco, se vuoi che facciamo una chiaccherata o ci vediamo per un caffè io ci sono. E' un periodo che molto spesso mi incanto a ricordare i nomi di chi conoscevo il passato. Grazie per avermi scritto. Spero a presto. Angela
Eliminaabito a Varese e non vengo a Milano se non raramente.....ed ho i capelli bianchi , ora. .i nomi che mi hai detto non li ricordo, mi ricordo di una jenny melloni, una lucrezia cattaneo, di una letizia rittatore,di una malvezzi.... sai forse non eravamo nella stessa classe, ma mi ricordo che tuo papà aveva a che fare con il the, pensa le cose che vengono in mente..... seguirò il tuo blog che è molto piacevole, brava e ti scrivo la mia e-mail: l.guerci@infinito.it
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