Il primo amore… non si dimentica mai.
Ho ripreso a lavorare con la china. Mi costringe a restare concentrata sul disegno, che deve
risultare leggero e preciso. Forse mi sto scoprendo un po’ mancina, perché, per
centrare correttamente il soggetto, mi viene più naturale disegnare da destra a sinistra. Non credo sia
normale, perché man mano che procedi ti trovi a coprire quello cha hai fatto
con la tua mano destra. Eppure.. mi viene così! Con la matita morbida traccio
le linee principali, senza troppi particolari, curo soprattutto le proporzioni,
la prospettiva e le ombre. Poi, con la china duluita in acqua rendo le sfumature e i mezzi toni. Infine con il pennino, ripasso dove necessario, usando a volte tratti piccoli e regolari e a volte di getto e rafforzo il
chiaro scuro. Mi diverto,
anche se devo procedere con molta pazienza e attenzione, basta poco per
rovinare tutto, ma i risultati mi
soddisfano.
Per ultimo, va tutto pulito con la gomma pane per togliere
qualsiasi traccia di matita.
Ho riscovato le foto della Vecchia Milano, la mia amica
Viviana non perde occasione per procurarmene qualcuna inedita e curiosa, ma
anche gli scorci dei cascinali e dei
borghi antichi rendono bene a china.
Sto provando su dimensioni ridotte e utilizzando solo china nera,
mentre per le prime che avevo fatto in passato mi destreggiavo anche con le
tonalità dei bruni e delle terre.. Per ora
ho un po’ paura di appesantirle troppo,
preferisco andare per gradi.
E i colori a olio ?? Prima delle ferie ho pulito tutto con
cura, pennelli e colori, ho raccolto le tele e tutti … gli incompiuti in attesa
di ispirazione. Sto temporeggiando e non perché non sia attratta dal
ricominciare ma semplicemente perché dipingere a olio implica delle decisioni.
Cosa voglio fare? Mi sono stancata dei soliti soggetti, ho imparato a comporre
delle immagini mie ma mi risulta ancora molto faticoso esprimere l’atmosfera
che voglio. Man mano che ho seguito i corsi
di pittura a olio, oltre alla tecnica, ho iniziato a conoscere orizzonti
diversi e mi si sono prospettate innumerevoli variabili di far pittura, anche
solo semplicemente in ambito figurativo. E’ stata troppa brava Raffaella Pinna!! Sicuramente mi ha fatto considerare punti di
vista che non conoscevo assolutamente e così diametralmente diversi tra loro ,
e me li ha rappresentati nel loro fascino particolare!! Ma nessuno mi può
insegnare a capire cosa voglio fare io.
Inseguo l’idea geniale, quella che potrebbe
contraddistinguermi (naturalmente sempre nel mio microcosmo!), ma, non
trattandosi di gravità, non posso
permettermi il lusso di fermarmi seduta sotto l’albero. Devo provare, e
riprovare, e provare ancora!!
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